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Comune di Collesalvetti

     

 

 

COLLESALVETTI - Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta

Un catalogo della diocesi di Pisa documenta, a Collesalvetti, l’esistenza di una prima chiesa dedicata ai santi Quirico e Giulitta già nel 1371. Nel 1575 la parrocchia venne elevata a pieve annettendo anche la “diruta” pievania di Vicarello e nel 1784 venne ampliata.

Alla destra dell’edificio attuale si trovano il campanile coi suoi 26 m di altezza e la canonica, mentre a sinistra si addossa la sacrestia. Secondo quando riportato dal Mariti, nel 1788, “nel campanile vi erano in origine 4 campane, ma 2 furono levate perché l’edificio minacciava rovina". Sulla facciata una lunetta incornicia un recente mosaico in oro rappresentante i santi Quirico e Giulitta, i cui nomi sono riportati nella balza mosaicata posta tra la porta e l’architrave. L’edificio, con pianta a croce latina e soffitto a capriate, è composto da un'unica navata, i muri perimetrali sono intonacati e presentano tre semipilastri con capitelli corinzi. Risulta impossibile ricostruire l’aspetto originale della chiesa poiché i numerosi restauri (tra i più recenti quello del 1954 e quello del 1980) hanno modificato la struttura e sostituito gli arredi.

Nella cappella di destra possiamo ammirare il dipinto raffigurante i Santi Quirico e Giulitta che in origine si trovava sull’altare maggiore ed una settecentesca Ultima Cena. La cappella di sinistra mostra una tela, databile al seicento, rappresentante la Vergine del Rosario e dei Santi al centro di una cornice di 15 tavole nelle quali sono raffigurati i 15 misteri.

 

VICARELLO - Chiesa di S. Jacopo

L’attuale chiesa di S. Jacopo, terminata nel 1787, è stata ricostruita esattamente nello stesso luogo ove sorgeva l’antica pieve registrata nei cataloghi della diocesi Pisana già dal 1277. Come riporta il Mariti, nel 1570, era “già diruta da ogni parte” e non si era ritenuto necessario ricostruire una chiesa per una popolazione che dopo essere stata decimata “da pesti epidemie e guerre… non esisteva più o si era ritirata in luoghi alti e più salubri”. Così, negli anni successivi, il “piovano” di Vicarello venne trasferito a Collesalvetti.

La nuova chiesa, ad un'unica navata ed il tetto a capanna, presentava tre altari arricchiti da tele probabilmente provenienti dal disfacimento di altre chiese, questa ipotesi è supportata anche dal Mariti secondo il quale il S. Jacopo dipinto insieme alla Madonna del Rosario e a S. Maria Maddalena sull’altare maggiore “non è gran tempo che era un S. Giovanni Battista, così ridotto per comodo del titolare della Chiesa”. Nelle tele dei due altari laterali erano rappresentati l’Assunta con una veduta del Duomo di Pisa ed un Crocifisso con altre Figure.

 

CASTELLANSELMO - Chiesa di Maria Assunta in cielo e S. Lorenzo

Notizie di una chiesa dedicata a Maria a Castellanselmo si hanno per la prima volta nel registro delle Decime del 1296, anche se questa non viene menzionata nei documenti dell’Archivio Arcivescovile di Pisa. Nel 1462 le fonti riportano di una visita pastorale del vicario dell’Arcivescovo alla chiesa di Castellanselmo, dedicata a Santa Maria Assunta e situata in località Villa Rocchi nella zona sud-ovest del castello. Dal 1537 al 1558 la chiesa era sottoposta alla pieve di San Lorenzo in Piazza dalla quale aveva ereditato una delle sue due campane. Nel 1823 le cattive condizioni di stabilità del terreno avevano procurato forti lesioni all’edificio tanto che si decise di celebrare le funzioni nell’oratorio della famiglia Poschi. L’anno successivo, in un luogo diverso da quello precedente, venne posta la prima pietra dell’attuale chiesa intitolata a Maria Assunta in cielo e San Lorenzo, in memoria della pieve di S. Lorenzo in Piazza ormai distrutta.

Il nuovo edificio ha pianta rettangolare con soffitto a volta costituito da due archi che poggiano su colonne con capitelli ionici. L’altare principale, con tabernacolo a tempietto, è realizzato con marmi policromi, i due altari laterali custodiscono dipinti raffiguranti la Morte di San Giuseppe e la Visione di Sant’Antonio. Da sottolineare la presenza nella cantoria di un organo dell’ottocentesco e un dipinto raffigurante l’Assunzione di Maria con San Lorenzo. Alla destra dell’edificio si trova una piccola cappella dedicata al Santissimo Sacramento.

 

STAGNO - Chiesa di S. Leonardo

Alcune carte del 1155 riportano la presenza di una chiesa e di uno “spedale” dedicati entrambe a S. Leonardo. L’antica chiesa, costruita a pietre quadre con pavimento smaltato e pareti dipinte, nel tempo era stata abbandonata ed aveva cambiato denominazione più volte. Dopo essere stata ridotta a semplice cappella pubblica da alcuni “signori livornesi dilettanti di caccia”, venne profanata dall’Arcivescovo Angelo Franceschi che la trasformò in stalla.

 

GUASTICCE - Chiesa di S. Ranieri

La “nuova cura delle Guasticce”, citata nell’Odeporico (Mariti, 1797), sembra si sia costituita in seguito al parziale smembramento della cura di Nugola, avvenuto negli anni 1793-94. Nel Dizionario di Repetti (1833) viene riportato: “Nuova popolazione sorta sopra un terreno nuovo poco lungi dai Ponti di Stagno… Il nome di Guasticce quasi di per sé solo basta per indicare l’origine poco favorevole della sua ubicazione: stantechè cotesta contrada fu lungamente afflitta e guasta dalle acque palustri e saline che nella sua bassa pianura spagliavano, innanzi che venissero raccolte nei fossi e nel rio, detto tuttora dell’Acqua-Salsa… Ma il suolo di quest’ultima contrada venne vistosamente migliorato dacchè furono aperti li scoli del padule di Vicarello mediante il taglio di due umili colline… Per effetto di ciò si bonificarono ridondando alla coltura mille stiora di terreno malsano e infecondo, convertito dagli attuali proprietarii Carega e Carmignani in altrettante agrarie tenute utili precipuamente alla pastorizia. La popolazione di questa parrocchia nel 1833 ascendeva a 595 abitanti."

 

 

 

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A cura di: Silvia Ioli

 

   

Associazione Culturale GAIA