Eremo della Sambuca

 

Comune di Collesalvetti

     

 

 

La struttura edilizia

L’edificio presenta pianta quadrangolare, con il lato ovest che si affaccia sul torrente Ugione. Sul prospetto principale, situato a nord, si aprono due porte, una utilizzata per l’ingresso in chiesa, l’altra per accedere alla sacrestia ed ai locali monastici.

Il lato ovest dell’intera struttura si apre in un chiostro e mostra poche delle caratteristiche originarie, poiché presenta rifacimenti sia nelle tre arcate di base, che nella parte superiore, dove si aprono due grandi finestre. Sul lato nord del chiostro sono visibili arcate accecate, mentre sul lato sud il piano inferiore risulta interrato, a causa del dislivello creato dal fiume; la parte orientale dell’edificio è addossata al terrapieno.

Attraverso lo studio delle strutture murarie è stato possibile individuare due fasi costruttive. Alla prima fase, identificabile col momento dell’insediamento dei Gesuati (1375), si fa risalire la chiesa con l’esclusione della prima campata e dell’abside. In questa fase la chiesa probabilmente aveva una navata rettangolare priva d'abside ed i locali monastici erano più piccoli rispetto a quelli attuali. La seconda fase invece risale al XV secolo inoltrato e vede l’ampliamento del complesso con l’annessione di corpi di fabbrica e la costruzione del chiosco. In quest'occasione si apportarono modifiche anche alla chiesetta che fu dotata di coro semicircolare.

Questi interventi portarono ad una nuova sistemazione delle celle dei frati, che furono collocate su un piano ottenuto dalla sopraelevazione della chiesa.

 

La chiesa

La chiesetta, posta all’interno del Romitorio, è caratterizzata da un’unica navata con abside circolare divisa in tre campate. La copertura è eseguita mediante volte a crociera impostate su pilastri addossati alle pareti perimetrali. Il campanile, ad un solo fornice ed in materiale laterizio, era posto in corrispondenza della parte terminale della chiesa. L’altare tardo rinascimentale, posto di fronte al vano absidale, è composto da una mensa sormontata da muretto con due aperture quadrate e presenta, al lato, due porte caratterizzate da timpani spezzati. Sempre all’interno della chiesetta (in particolare nell’abside, sulle volte e sui muri della fiancata destra), si ritrovano tracce degli antichi affreschi. Attraverso la stratificazione delle pitture è stato possibile individuare tre diversi interventi pittorici, il primo dei quali si fa risalire alla fine del XIV secolo. Gli unici affreschi rimasti, appartenenti a questo periodo, sono l’Annunciazione e due Santi.

 

Gli affreschi

Nonostante la piccola dimensione della chiesa, gli affreschi che l’adornavano dovevano essere ricchi anche se ne rimangono visibili poche tracce. Fra essi, il più interessante è quello dell’Annunciazione posto a destra sull’ultima campata, conservato oggi ai Bottini dell’Olio. Nella stessa campata, ma sulla parete opposta, i resti delle pitture a fresco sono così scarsi da rendere di difficile interpretazione il soggetto rappresentato. E’ invece ben conservata la raffigurazione di San Giovanni e San Luca, due dei quattro evangelisti affrescati sulle vele della crociera tesa tra le due pareti. Infine, in prossimità dell’altare, sono visibili le tracce della rappresentazione di uno scudo sorretto da angeli che, a loro volta, sormontavano alcuni stemmi (uno cardinalizio e l’altro papale), circondati da motivi architettonici ed angeli. E’ possibile datare questi affreschi tra la metà del trecento e quella del quattrocento.

 

 

 

 

 

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A cura di: Silvia Ioli

 

   

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